La protesta dei braccianti della comunità Sikh nell’Agro Pontino diventerà un documentario. The Harverst è l’ultimo lavoro della Smk Videofactory, videomakers e mediattivisti bolognesi che in questi anni ha prodotto principalmente documentari a sfondo sociale e lavori di denuncia, finanziati tutti con il metodo della coproduzione e il crowdfunding e distribuiti sotto licenza libera Creative Commons.
Il documentario, di cui in questi giorni si stanno girando le scene, racconterà la quotidianità nei campi di ortaggi: raccolta manuale, semina e piantumazione per 12 ore al giorno filate sotto il sole, duranti i quali, denuncia il sito del progetto, “subiscono vessazioni e violenze di ogni tipo” per quattro euro l’ora, nel migliore dei casi. Per la prima volta il 18 aprile scorso centinaia di indiani sikh hanno scioperato e partecipato a un corteo per chiedere un salario e condizioni di lavoro dignitosi, e il rispetto dei contratti, il pagamento degli arretrati.
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E per raccontare, senza retoriche, la complessità del lavoro nei campi e l’utilizzo di sostanze dopanti Smk Videofactory ha scelto di mischiare il genere del documentario con quelli del musical e della fiction. I musicisti e soundesigner di Smk Videofactory lavoreranno con una band (Slick Steve and the Gangsters) e un gruppo di danzatori bhangra (Bhangra Vibes), il genere musicale originario del Punjab. I protagonisti del docu-musical saranno due: una protagonista femminile del film, H., nata e cresciuta in Italia da famiglia di origine sikh che lavora come operatrice socio sanitaria e mediatrice culturale. G., il protagonista maschile è un bracciante agricolo che rifiuta le condizioni di sfruttamento a cui è sottoposto ed è continuamente alla ricerca di un’alternativa, per costruirsi un futuro migliore.
La raccolta fondi in coproduzione è aperta sulla piattaforma Produzioni dal Basso, l’obiettivo è di 30mila euro.
“Sentivamo la necessità forte di sperimentare linguaggi cinematografici diversi di quelli usati fino a questo momento” ci spiega il regista Andrea Paco Mariani, spiegandoci di come già, in Italia, la musica bhangra si stia facendo contaminare dalla musica elettronica. “Attraverso questi generi musicali cercheremo anche di raccontare qualche aspetto della cultura Sikh, in modo che il documentario non rimanga concentrato solo sullo sfruttamento, ma racconti anche la ricchezza culturale e musicale della comunità”.
Ascolta l’intervista a Andrea Paco Mariani