Fredrik Sjöberg è una variabile impazzita nel mondo dell’editoria europea: biologo, globetrotter e teatrante, ha deciso a metà degli anni Ottanta di trasferirsi su un’isoletta svedese vicina a Stoccolma, dove vivere in pace e collezionare mosche.
La sua collezione di sirfidi, nel tempo divenuta davvero significativa, è stata esposta alla Biennale d’Arte di Venezia nel 2009, ma non è questo a stupire: la vera sorpresa è che questa passione, durata quasi una vita, ha spinto Fredrik Sjöberg a scrivere un romanzo, “L’arte di collezionare mosche” (ed. Iperborea) che ha subito riscosso un grande successo in molti paesi del mondo.
Ma come è stato possibile se “Nessuna persona sensata si interessa alle mosche” come afferma lo stesso scrittore?
Le mosche, in realtà, sono per Sjöberg lo spunto per guardare il mondo con occhio diverso, per riscoprire il valore della lentezza, per comprendere il significato del collezionismo, caro a Bruce Chatwin, e per praticare l’arte della conversazione ironica.
Fredrik Sjöberg è stato ospite in diretta a Cult, poco prima di partecipare a ChiassoLetteraria 16, e ci ha dato qualche indizio sulla sua visione della vita e della letteratura, oltre ad anticipare quale sarà il tema del suo prossimo romanzo.
Ascolta l’intervista a Fredrik Sjöberg