Dopo gli stupri della notte di Capodanno a Colonia, si sono moltiplicate le denunce a danno di stranieri, in Germani e non solo. Il ministro della Giustizia tedesco Heiko Mass ha parlato di attacchi un’orda organizzata per commettere reati. “Nulla di tutto questo”, è la replica dai microfoni di Radio Popolare del sociologo Stefano Allievi, professore all’Università degli studi di Padova ed esperto di Islam. Erano persone fuori controllo, ubriache e moleste, ma non “stupratori organizzati”.
“Cospicui gruppi di immigrati si organizzano per fare casino e stare insieme in luoghi pubblici perché non hanno altri posti dove stare”, aggiunge Allievi. Un fenomeno datato: anche gli emigranti italiani facevano lo stesso. E anche loro avevano una concezione della donna “più arretrata” rispetto ai posti in cui si spostabvano: “un atteggiamento protettivo verso le proprie e offensivo verso quelle degli altri”, sintetizza il professore. Lo stesso che ha spinto un’ottantina di persona ubriache a commettere ciò che fa discutere ancora oggi, a dieci giorni di distanza.
Se i fenomeni sono sostanzialmente gli stessi, la novità sta nei numeri e nella velocità dei processi sociali: la concentrazione di migranti che si trova ora è sconosciutra ad altre fasi della storia. Questa alta concentrazione insieme all’alterazione dovuta all’alcol sta all’origine di quanto è accaduto.
Ora la violenza sulle donne, però, sta diventando un alibi per promuovere politiche restrittive verso i diritti dei migranti. “Quando anche in Germania si ipotizza di espellere un rifugiato anche se solo sospettato di commettere un reato è qualcosa di grave”. Nonostante questo alla fine la risposta della polizia tedesca verrà considerata buona ma “la legge deve rimanere davvero uguale per tutti”. Le denunce sporte in questi giorni sono state 60 per molestie sessuali: una crescita del 40 per cento.
Ascolta l’intervista completa a cura di Michele Migone